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05 Giu Versilia Lido e Vittoria Firenze International Art Festival
Turismo e cultura si incontrano in Versilia: al via il Versilia International Art Festival 2025
L’estate toscana si accende di creatività con la nuova edizione del Versilia International Art Festival, ospitata negli spazi esclusivi del Versilia Lido | UNA Esperienze dal 4 giugno al 4 novembre 2025.
In un perfetto intreccio tra turismo, cultura e territorio, la mostra riunisce le opere di Luana Baldi, Monica Boni, Luca Boscain alias Losca, Elena Ghirardelli, Renato Livigni, Barbara Pecorari e Fiorenzo Sandonini. Sette artisti, sette visioni differenti, unite in un dialogo dinamico che attraversa la stagione estiva su una delle coste più iconiche d’Italia.
L’evento, curato da Elena Ferrari, nasce dalla consolidata collaborazione tra PassepARTout Unconventional Gallery e Gruppo UNA, e si propone come punto di incontro tra eccellenze artistiche e ospitalità di alta gamma. Il celebre rooftop del Versilia Lido, noto per ospitare eventi culturali, cene gourmet e performance artistiche, diventa così un vero e proprio palcoscenico estivo.
In contemporanea, Monica Mariutti porterà i suoi lavori floreali nella sede fiorentina di UNA HOTELS Vittoria, dando vita a un raffinato itinerario tra Versilia e Firenze, due città simbolo della bellezza e della tradizione toscana.

Un invito a scoprire l’arte oltre i confini delle gallerie, in una cornice elegante, immersiva e profondamente connessa con il territorio.
Monica Mariutti
Biografia
L’artista Monica Mariutti è una persona solare ed estroversa a cui piace l’arte nelle sue infinite forme e sfumature. È una persona molto creativa e vivace. Da più di trent’anni pratica percorsi di evoluzione personale di vario genere. Negli ultimi quindici si è dedicata maggiormente a fare esperienza nel campo psico-corporeo.
È infatti una facilitatrice – didatta del Metodo Biodanza, percorso di Integrazione Umana, che le ha permesso e le permette tutt’ora di spaziare in vari ambiti creativi esistenziali della sua vita.
Dopo anni di ricerca interiore, ultimamente è approdata alla pittura, dono che era già dentro di lei fin da bambina e che ora è finalmente sbocciato, permettendole di continuare a sperimentare e a conoscere sempre più se stessa.
Con la pittura riesce a manifestare le sue emozioni più profonde e quindi a conoscere e scoprire la sua vera autenticità.
Quando questo accade, si sente come una bambina che ha trovato un tesoro. Quando la sua vera essenza si rivela, per lei è una sensazione indescrivibile: è come entrare in paradiso e toccare il cielo con un
dito.
La sua mission, come artista, è quella di condurre le persone alla consapevolezza di essere vivi, facilitando l’espressione emotiva e creativa di se stessi: una sorta di autoguarigione, riscoprendo la propria identità e autenticità, la gioia di essere e sentirsi vivi, attraverso l’arte nelle sue varie sfumature.
In questa visione l’artista diventa “agente di cambiamento” ispirando le persone nell’arte di vivere, intesa come capacità di rinnovamento, di ricreare se stessi in ogni istante, attraverso la creatività, che applicata alla nostra vita fa di noi un’opera d’arte.
Offrire strumenti come il movimento integrato, la musica, la pittura, la poesia e l’arte in tutte le sue forme, permette di entrare in contatto profondo con la parte più luminosa di noi stessi e poterla condividere con gli altri, creando armonia nell’ambiente circostante. Solo l’amore può trasformare tutto. Monica è grata alla vita, sua Maestra.

TECNICA: SOFFI DI LIBERTA’
Le opere di Monica Mariutti sono realizzate con una tecnica speciale: Monica usa l’acrilico fluido, versato e gocciolato sulla tela, per poi soffiarlo a bocca con una cannuccia per creare mille sfumature e forme.
Dipingere per lei è una sorta di “action painting” in cui il movimento delle braccia e delle mani, assieme al soffio vitale, la connesse al suo inconscio e le permesse di realizzare le sue opere come “atto creativo istintivo ed emotivo”.
Il flusso di colori danza, mescolandosi al flusso delle sue emozioni, dove la parte inconscia riesce ad emergere
e manifestarsi attraverso un dialogo tra lei e il dipinto.
Il suo mondo interiore è come un giardino incantato, faro di meraviglia, suoni, profumi dai mille colori.
Ogni volta, è come se una parte di sé, si svelasse anche a se stessa, e lei come una bambina felice, la guarda con occhi di meraviglia, toccando il cielo con un dito.
DESCRIZIONE OPERE IN GENERALE:
Le opere dell’artista Monica Mariutti vogliono esprimere, attraverso la sovrapposizione di elementi naturali quali fiori, frutta, piante ecc., la capacità della Natura di risvegliare in noi il senso di meraviglia: la sua bellezza fatta di forme, colori, profumi, vibrazioni, sensazioni, emozioni, ricordi che a volte ci portano alla nostra infanzia e a momenti vissuti con spontaneità e autenticità, una sorta di metamorfosi emozionale, spazio temporale.
Attraverso l’emozione viviamo il qui ed ora: in quell’istante, percepiamo il tempo e lo spazio in modo circolare
e dilatano, una espansione metamorfica dove tutto diventa Uno.
Chi meglio di un bambino può osservare la Natura con occhi di meraviglia?
Artisti selezionati in mostra "versilia international art festival"
Barbara Pecorari
Biografia
Barbara Pecorari, nata a Scandiano nel 1973, è una rinomata artista contemporanea italiana. La sua passione per l’arte affonda le radici nell’infanzia, quando fu ispirata da un dipinto di galli combattenti nella casa della nonna. Dopo la formazione presso la scuola d’Arte, inizia un processo di sperimentazione materica che la conduce verso un linguaggio pittorico sempre più personale.
Determinata nel coltivare il proprio talento anche in momenti di difficoltà familiare, Pecorari trova una svolta ispirativa nella pittura di Alfonso Borghi. Da quel momento, l’attenzione si concentra sulla materia e sul colore, con una predilezione per la pittura su tela. La sua poetica si evolve attraverso l’uso di stucchi, paste materiche, pennelli a secco e utensili non convenzionali, con cui costruisce superfici stratificate e rilievi pittorici di forte impatto visivo.
Il paesaggio – intimo, evocativo, spesso legato ai ricordi d’infanzia – è il tema centrale della sua ricerca, sviluppato in progetti significativi come Le Radici del Cielo e Il Viaggio, realizzati in dialogo con scrittori, poeti e fotografi del territorio. Barbara Pecorari è membro dell’Associazione Parmense Artisti e ha esposto accanto a figure di rilievo come Alfonso Borghi, ampliando il proprio repertorio tecnico e formale.
Tra i progetti sperimentali figura Aquarius Sardines, una serie di opere tridimensionali su plexiglas con soggetti ittici, sviluppata a partire da un mosaico materico realizzato in precedenza. La sua versatilità l’ha portata ad abbracciare differenti linguaggi visivi, dal futurismo all’astrazione, dal surrealismo al ritratto, con una visione coerente e riconoscibile.
Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia, tra cui la Biennale di Palermo (2013), e ha ottenuto riconoscimenti anche a livello internazionale. Nel 2020 è stata selezionata per il progetto Emirates Art Connection a Dubai, dove ha donato un’opera alla famiglia reale degli Emirati.
Elena Ghirardelli
Biografia
Elena Ghirardelli, nata a Biella nel 1974, è artista visiva e fotografa, la cui ricerca si fonda sull’interazione tra colore, forma architettonica e percezione emotiva.
Dopo aver completato gli studi presso il Liceo Artistico, ha conseguito la laurea in Architettura al Politecnico di Torino, mantenendo viva la tradizione familiare legata alla fotografia. Questo interesse ha continuato a guidare il suo percorso artistico, portandola a unire il mondo della fotografia con quello dell’architettura per esplorare la complessità dell’arte e dei molteplici significati che essa incarna.
Le sue opere, caratterizzate da colori vibranti e forme intriganti, evocano un senso di mistero e meraviglia, invitando gli osservatori a immergersi negli spazi raffigurati in un viaggio introspettivo. I giochi di luce e ombra sottolineano la profondità e le forme geometriche, talvolta rigorose, talvolta sorprendenti, come la scala, che in architettura rappresenta uno spazio di grande potenzialità espressiva.
La scala diventa così non solo un luogo di passaggio e transizione da un livello all’altro, ma anche un simbolo di ascensione verso stati più puri e luminosi, creando una connessione umana con livelli cosmici superiori.
Fiorenzo Sandonini
Biografia
Fiorenzo Sandonini è un artista visivo la cui ricerca si colloca nell’ambito dell’astrazione lirica e concettuale. Parallelamente a una lunga carriera imprenditoriale nel settore delle macchine tessili, che lo ha portato a viaggiare in oltre sessanta paesi, ha coltivato un’intensa passione per la pittura e la fotografia, sviluppando un linguaggio espressivo autonomo e riconoscibile.
La pittura di Fiorenzo Sandonini si caratterizza per un uso espressivo del colore e della forma, attraverso cui l’artista esplora emozioni, sensazioni e stati interiori. Pur adottando un linguaggio astratto, le sue opere conservano un legame sottile con la realtà: forme e tracce emergono come memorie visive, richiamando frammenti di esperienze o paesaggi interiori.
Uno degli aspetti più originali della sua ricerca è la possibilità di leggere ogni opera da più punti di vista, senza un orientamento fisso. L’osservatore è così invitato a scegliere liberamente come guardare il dipinto, costruendo un’esperienza personale e sempre diversa. In questo modo, l’arte di Sandonini diventa uno spazio aperto, in cui l’astrazione non è mai chiusa in sé stessa, ma dialoga con la percezione e l’immaginazione di chi guarda.
Luana Baldi
Biografia
Luana Baldi è un’artista astratta nata nel 1955 a Linari, un paesino oggi disabitato in provincia di Firenze, ai confini con Siena.
Autodidatta, ha maturato una visione personale della pittura, alimentata da un interesse costante per l’arte, coltivato attraverso visite a mostre, letture e ricerca visiva. Il suo ingresso nel mondo della pittura non è legato a un’istruzione formale, ma al desiderio di creare, inizialmente per sé stessa, per riempire i propri spazi con segni e colori capaci di rispecchiarla.
Predilige grandi formati e un linguaggio astratto e materico. Le sue tele sono spesso lavorate con gesso e colla per ottenere superfici in rilievo, successivamente trattate con acrilici, smalti e materiali inusuali come il catrame, elemento che l’artista sente affine per densità, profondità e potenza espressiva. Il gesto pittorico nasce da un’urgenza viscerale: è diretto, istintivo, a volte impetuoso, seguito da momenti di riflessione e riscrittura, in un equilibrio continuamente cercato tra controllo e abbandono.
Per Baldi dipingere è un bisogno fisico, una forma di vitalità quotidiana. Le sue opere, danno voce al non detto, trasformano la tensione interiore in forma visibile. Ogni quadro è un’esplorazione emotiva, un territorio stratificato da attraversare.
Negli ultimi anni ha portato la propria ricerca in diversi contesti espositivi, partecipando a mostre collettive e progetti artistici in città come Milano, Bergamo, Lecce e Quarrata. Tra le esperienze più significative, Lenzuola d’Arte, grande installazione urbana a cielo aperto ospitata nel centro storico di Eboli, in cui ha esposto opere pensate per essere viste come panni stesi al vento: immagini sospese, intime e collettive allo stesso tempo.
Losca (Luca Boscain)
Biografia
Luca Boscain, in arte Losca nasce il 19/07/1979 e fin da giovane dimostra un grande interesse per l’arte e la pittura.
La sua prima esperienza lavorativa lo vede impegnato in difficili lavori di restauro e in opere in foglia d’ora per storici palazzi Veneziani, dove si necessitava di un profondo amore per tutto ciò che rappresenta la nostra storia.
Successivamente , si trasferisce in California per realizzare pitture speciali per committenti di ville uniche ed ineguagliabili.
Nel mentre inizia la sua esperienza da pittore, cominciando a dare vita alle sue prime opere dando sfogo alle sue emozioni e sperimentando sempre nuovi colori e materie.
Attualmente Luca è responsabile di un reparto di verniciatura dove si realizzano grandi opere per hotel e residence di lusso e questo ha ampliato la sua conoscenza di tutti i cicli di verniciatura su qualsiasi supporto.
Nascono quindi le sue ultime opere esposte presso varie mostre d’arte di Milano, ovviamente firmate Losca dove il gesso liquido e quello alabastrino si mescolano con il colore o incontrano paste crackle per dare vita ogni volta ad un’opera unica, che esprime la vita di Luca in tutte le sue sfumature: l’amore per il figlio, per la sua Venezia, per la natura e la pazzia che lo rappresenta!
Monica Boni
Biografia
Monica Boni è un’artista e designer la cui ricerca si muove tra arte visiva, oggetto d’arte e narrazione poetica. Nata a Milano, coltiva fin da giovanissima una sensibilità creativa che si nutre di sperimentazione, trasformazione e attenzione per le cose dimenticate. Il suo percorso prende forma tra i banchi dei mercatini, dove inizia a collezionare vecchi libri, restituendo loro nuova voce attraverso una personale pratica artistica che intreccia parola e immagine, memoria e gesto.
Da queste esperienze nasce nel 2017 il Caviartangle®, una tecnica originale registrata presso la Camera di Commercio di Milano che unisce il Caviardage — la creazione poetica a partire da testi esistenti — con lo Zentangle®, una pratica meditativa che si esprime attraverso moduli grafici ripetitivi. Il risultato è un’arte emozionale, in cui il disegno diventa preghiera silenziosa e la parola si fa immagine.
Negli anni, la ricerca di Monica Boni si espande verso linguaggi più materici, esplorando la pittura su legno e le forme simboliche della natura interiore. Nascono così le sue opere dedicate agli alberi, visioni sospese e astratte, cariche di leggerezza e tensione spirituale.
Ma è con il progetto LampaDama che la sua poetica trova una sintesi potente e riconoscibile: damigiane recuperate e trasformate in sculture luminose, ciascuna unica, decorate a mano, metafora di rinascita e cambiamento.
Ogni LampaDama conserva la memoria della propria origine — contenitore di convivialità e storia — ma si rigenera in una nuova identità, diventando simbolo di trasformazione possibile. Il gesto decorativo, lento e meditativo, riflette un percorso interiore che si traduce in luce e forma.
L’attività espositiva di Monica Boni si è sviluppata attraverso mostre collettive in spazi dedicati all’arte contemporanea e all’artigianato d’autore. Tra le collaborazioni più significative si segnala quella con PassepARTout Unconventional Gallery, all’interno della quale partecipa a diverse rassegne, tra cui Donne in Rinascita, ottenendo il secondo premio con l’opera Electra.
Oggi, il lavoro di Monica Boni si muove tra arte e design, tra gesto e racconto. Ogni opera — che sia una tela, una LampaDama o una poesia visiva — è una dichiarazione di fiducia nella bellezza e nel potere rigenerativo dell’arte.
Renato Livigni
Biografia
Renato Li Vigni nasce nel 1970 a Barinas, in Venezuela, dove compie i suoi primi studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti. Ancora bambino, nel 1979 si trasferisce con la famiglia in Italia, stabilendosi a Bagheria, in Sicilia, terra ricca di stratificazioni culturali e visive che segneranno in modo duraturo il suo immaginario creativo.
Prosegue la sua formazione a Palermo, dove nel 1993 consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti, avviando in quello stesso periodo una costante attività espositiva nel territorio palermitano.
Nei primi anni della sua carriera, Li Vigni si dedica prevalentemente alla pittura sacra, realizzando opere destinate a contesti religiosi: tra queste, un paliotto d’altare per la Chiesa Madonna della Catena (1993) e un fonte battesimale per la Cattedrale di Palermo (1997). Nel 2000 esegue un ciclo di dipinti narranti la vita di Padre Pio, destinato alla Casa di Preghiera di Ficazzari.
Nel 2002 si trasferisce in Toscana, a Lastra a Signa, dove vive e lavora tuttora. È in questa fase che la sua poetica conosce una svolta significativa: pur restando fedele a un interesse per il sacro e il simbolico, l’artista abbandona progressivamente la figurazione, orientandosi verso un linguaggio astratto e materico. La superficie pittorica si carica di spessore e gestualità, mentre la luce e la texture diventano protagoniste della composizione.
Dal 2002 in poi partecipa a numerose esposizioni in Toscana, tra cui Firenze, Certaldo e Montespertoli. Nel 2003 è selezionato per il Premio Arte Giorgio Mondadori, dedicato ai giovani artisti, e nel 2004 riceve un importante riconoscimento al Concorso Nazionale Alberto Sordi presso la Biblioteca Nazionale di Roma, dove viene insignito della Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica Italiana.
Nello stesso anno è presente a Expo Arte Bari e partecipa alla collettiva Il Guardiano dei Sogni a Villa Demidoff (Firenze). Seguono negli anni successivi nuove mostre e riconoscimenti: nel 2006 espone alla Civica Pinacoteca Amedeo Modigliani di Follonica nella rassegna Strumenti di Speranza. La musica nelle arti visive, a cura di Maurizio Vanni; nel 2007 partecipa all’evento Arte per la Vita per Telethon presso il Museo d’Arte Contemporanea Dino Zoli di Forlì; nello stesso anno tiene una personale all’Hotel West Florence di Campi Bisenzio.
Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra cui quelle del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dei Principi di Savoia.